One Voice, la musica e il messaggio

Domenica 3 settembre 2000 - notizie

L'evangelismo di strada del gruppo statunitense
conquista il pubblico della Venezia Giulia

Quasi ottocento spettatori in tre serate: questo il lusinghiero bilancio ottenuto dagli One Voice nel corso della loro breve tournée nella Venezia Giulia, che da lunedì a giovedì li ha visti esibirsi rispettivamente a Gorizia, Monfalcone e a Grado, ospiti della chiesa dei Fratelli di Monfalcone (GO).

    Un gruppo decisamente atipico, quello degli One Voice, che nasce nel 1994 in Florida per volontà di Bart Cultpepper e di sua moglie Anela con lo scopo di girare il mondo portando la melodia e il messaggio del White Gospel: perché, come ormai viene riconosciuto universalmente, portare la musica Gospel senza accompagnarla con il messaggio di speranza e di salvezza insito nell’Evangelo (da cui il Gospel prende addirittura il nome), significa dimenticare il contenuto concentrandosi esclusivamente sulla forma. Culpepper e compagni hanno saputo trovare un giusto bilanciamento tra i due aspetti: cosa non facile, specialmente quando per esportare un genere musicale risulta necessario superare una barriera linguistica (quanti tra i presenti, senza le doverose introduzioni fornite prima di ogni brano, avrebbero colto il messaggio contenuto nei testi?), senza però stancare il pubblico con eloqui esageratamente lunghi.

Gli One Voice, dopo sette anni di tournée, hanno raggiunto una formula praticamente ideale, presentando se stessi (nella più classica tradizione statunitense) ed esprimendo in poche parole il contenuto del brano attraverso esempi e citazioni dai Vangeli.

A quel punto la musica, altrimenti neutra, prendeva un senso, e poteva dare qualcosa di concreto a chi ascoltava. Sul piano tecnico, ottima la scelta gradese dei giardini Marchesan, centralissimo luogo di passaggio dove l’evangelismo di strada del gruppo assumeva una forma particolarmente pregnante; l’esibizione, che ha previsto anche un momento di mimo, ha portato il gruppo a proporre una decina di brani; cantando sulla base registrata, Bart e Anela Culpepper, Bethany Ford, Rebecca McQuillen, John Rosenboom e Jim Miller hanno dimostrato di essere ben affiatati, integrando le voci in un arrangiamento studiato con attenzione e apprezzato da un pubblico che per la maggior parte è rimasto dall’inizio alla fine del concerto.

Ottenendo peraltro una notevole soddisfazione: alla fine del concerto a tutti i presenti è stata donata una copia del Cd del gruppo.