MusicaCristiana.it
Artisti, produzioni, notizie:
la guida alla musica cristiana
italiana dal 1995 a oggi

menu

 

consigliati per voi

news

 

Musica & fede

Rock on the Rock...Rock on the Rock...

Lunedì 1 settembre 2003 - notizie

A Salò (BS) un primo passo verso un festival dedicato alla musica cristiana per i giovani.

Un successo, al di là delle evidenze. Si può riassumere così la prima edizione di Rock on the Rock, manifestazione proposta dal 28 al 31 agosto 2003 a Salò (BS) grazie a una collaborazione tra la missione milanese Giovani 100% di Michele Montecchi e l'associazione Contrasti di Denny Hurst, nome noto nell'ambiente musicale evangelico italiano.
Rock on the Rock è stato pensato come un evento dedicato ai giovani credenti: un momento di incontro all'insegna della fede che li accomuna e della musica che normalmente ascoltano, permettendo loro di divertirsi in un ambiente sano e cristiano.
Per concretizzare l'intento sono stati invitati al Campo sportivo "Due pini" di Salò una serie di gruppi di musica metal, hardcore, skacore capaci di dare al festival una notevole "potenza di fuoco" sul piano musicale e acustico. Certo, forse l'intensità dei suoni e l'ossessività dei ritmi non era facile da assimilare per coloro che ormai hanno passato da un po' la loro fase teenageriale, ma d'altronde dovevano essere proprio gli adolescenti i protagonisti della rassegna, e così è stato.
Il festival si è aperto la prima sera con uno tra i gruppi più originali della "tre giorni": i Seekers Planet, compagine croata capace di proporre uno ska-core con influssi melodici e qualche riflesso balcanico, testimoniato oltretutto dalla robusta sezione di fiati (trombe e sax) presente sul palco. Scarso il pubblico, specie all'inizio, ma valida la performance del complesso, che varrebbe la pena di sentire più spesso da queste parti.
A seguire, gli Eastwest: chiamati a sostituire l'assenza di Ray LeFevra and the Ralph Dogs: il controverso complesso è stato capace di stupire con i suoi comportamenti poco consoni perfino i più convinti assertori della "libertà del cristiano", e la loro musica non poteva non rispecchiare questo atteggiamento trasgressivo. Anche se tecnicamente la loro performance è stata ineccepibile in molti tra il pubblico hanno avuto da ridire sul loro modo di tenere il palco.
La prima serata si è poi conclusa con gli Oficina G3, complesso rock brasiliano ormai abbastanza noto nell'ambiente evangelico italiano: sul palco, oltre a un hard rock pulito e professionale, si è sentito anche un convincente appello alla salvezza da parte del cantante.
Venerdì è stata la serata delle sorprese: dopo il "bis" degli Eastwest è stata la volta dei Silence the Foe, dalla voce volutamente atroce e dai ritmi e suoni volutamente estremi, che richiamavano atmosfere gothic peraltro poco consone al messaggio. L'eccentrico complesso norvegese è comparso sul palco con trucco e mascherine antismog calate sulla bocca; e, alla domanda del cronista di Crc.fm "quale messaggio volete dare ai giovani", ha risposto candidamente "make love not war", fugando così anche quei pochi dubbi rimasti sulla loro caratura spirituale.
Breve oasi musicale di sapore country-blues con i Murphy Road: Tony Hooper e Tom Lane, sul palco insieme a Rick Cua, hanno affascinato anche i più giovani con i loro ritmi e le loro ballate, alternate a scatenati ritmi bluegrass e condite da pregevoli assoli blues. Ma la loro prova non è stata solo musicale: l'intensità delle loro esecuzioni e l'accento posto sui testi (obiettivamente quasi incomprensibili nei ruggiti dei complessi metal) hanno dato molto al pubblico, per l'occasione catalizzato e raccolto tutto sotto il palco, rapito dalla preghiera musicale "Lord pour your Spirit" cantata dai tre a occhi chiusi, in adorazione.
Chiusura di serata con il rapcore degli Arson, duro ma corretto.
Gran finale di rassegna sabato 30 con altri quattro gruppi. Apripista i tedeschi Opposition of one e il loro angosciante metalcore (da segnalare la loro versione "death" di "Awesome God"), per poi passare all'unico complesso italiano della rassegna: gli Altripercorsi, con un hard rock italiano deciso e inconfondibile, capaci di miscelare una musica convincente, una tenuta di palco sobria e un messaggio cristiano chiaro. Ancora punk-ska con gli olandesi Fort Knox, prima dell'atteso finale: sul palco Rick Cua, per l'occasione di nuovo insieme ai Murphy Road, in una riproposizione della formazione del giorno prima. In programma brani storici di Rick Cua (che peraltro non si esibisce più regolarmente in pubblico da anni), apprezzati da tutti i presenti, anche da coloro che, per una questione generazionale, non hanno potuto gustare e vivere la sua musica e i suoi successi negli anni Ottanta. Conclusione con un momento di lode e adorazione condotto dal trio, integrato per l'occasione dal worship leader barese Daniele Forte.
Un bel finale per una rassegna piena, intensa, che ha dato numerosi spunti di riflessione (grazie anche ai seminari tenuti dallo stesso Daniele Forte e da Scott Steelman) e che, con le debite rifiniture, può trovare un notevole riscontro nel panorama degli appuntamenti musicali del nostro paese.




Paolo Jugovac

 

 

il nostro archivio

 

musicacristiana

 

appuntamenti

 
 
 
 
musicacristiana.it - responsabile editoriale: Paolo Jugovac | credits
Ti chiediamo di non ripubblicare il materiale che trovi su questo sito senza autorizzazione