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						|  Compassion, il tour benefico di Montisci
Martedì 11 febbraio 2003 - notizie
								L'artista sardo torna all'attività live per promuovere le adozioni a distanza 
							
 								
 Compassion, il tour benefico di
 Montisci
 L'artista sardo torna all'attività live
 per promuovere le adozioni a distanza
 
 Compassion: una parola facile, internazionale, quasi
 un'esplosione d'amore seguita da un eco sussurrato; un termine che è
 diventato parola chiave dell'ultima produzione di Albino
 Montisci e della sua attuale attività concertistica, il
 tour Amore senza confine: un gesto di affetto nei confronti dei
 bambini del terzo mondo e di chi - Compassion, appunto - li aiuta organizzando
 adozioni affettive a distanza, per dare loro un sostentamento, un'istruzione
 professionale e una base di valori cristiani su cui costruire la propria
 vita.
 Un grido di speranza che è risuonato molte volte, nello scorso
 maggio, nelle sale da concerto di tutta Italia, dove Albino Montisci ha
 cantato e suonato senza tregua, invitato dalle chiese evangeliche delle
 varie località. Un appuntamento che restituisce Montisci alle platee
 italiane, a lungo digiune di esibizioni live da parte dell'artista (che
 ormai da tempo ha trovato una "seconda patria" in Svizzera)
 e che ha avuto la doppia valenza di momento musicale e di veicolo promozionale
 per le attività di Compassion Italia.
 Nel programma brani dell'ultimo album, ovviamente, ma anche momenti tratti
 dal precedente cd, Semplicemente
 lode, che dopo un inizio vivace conducono i presenti verso
 un momento più intimo, dove le voci di Montisci e dei suoi validi
 coristi si uniscono a quelle del pubblico sulle strofe semplici e ricorsive
 di "Danza cuore mio". Montisci, ormai approdato a un solido
 pop, non manca di dare quelle suggestioni folk di sapore medioevale, marchio
 di fabbrica della sua prima produzione; a queste si aggiungono arrangiamenti
 più squisitamente meditativi, dove la chitarra classica dell'artista
 ben si incontra con i discreti tappeti sonori proposti dal sintetizzatore:
 momento clou della serata, il duetto mozzafiato tra chitarre, quasi una
 sfida su giri spagnoleggianti tra Montisci e il talentuoso Ezio Cauda.
 Anche i tre vocalist - la torinese Paola del Genio, il toscano
 Giorgio Ammirabile
 e la milanese Sara Taccardi - trovano spazio per mettere a frutto
 le loro capacità: Paola del Genio di Torino, con la sua voce "scura"
 e calda, Sara Taccardi (milanese, già in forza ai Gospel
 Sound) con le sue variazioni gospel, e Giorgio Ammirabile, diviso
 tra tentazioni rap (un genere che peraltro gli si attaglia) e valorizzazioni
 soul. Due ore e venti minuti di spettacolo che tutte le platee hanno dimostrato
 di apprezzare, e che hanno contribuito a sensibilizzare i presenti sul
 tema delle adozioni a distanza: non pochi, al termine dei concerti, si
 sono fermati allo stand di Compassion, per portarsi virtualmente a casa
 un bambino del sud del mondo. Perché la musica cristiana, se è
 Dio a guidarla, può fare anche questo.
 
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