One Voice, quando l'Italia è un optional
Lunedì 29 luglio 2002 - notizie
Performance "americana" per un complesso tra i più presenti nel nostro paese
«Chissà se impareranno mai l'italiano…»Ã¨ stato questo il pensiero di molti nel ritrovare al Campo sulla musica 2002 di Poggio Ubertini gli One Voice, una formazione musicale molto particolare. Missionari, strutturati sulla filosofia dei Continentals (da cui, per l'occasione, hanno attinto anche vari brani), gli One Voice girano il mondo anno dopo anno con formazioni dal numero variabile, dove i membri si susseguono sessione dopo sessione. Una formazione giunta in Italia ancora una volta con il suo repertorio di evangelizzazione, accompagnato da un dispendio di cd omaggio e di depliant di sala. Depliant che, dopo anni di tour estivi in Italia, vedono ancora traduzioni decisamente singolari come "Uno voce". Specialmente per rivolgersi a un pubblico non proprio da terzo mondo come quello italiano, in grado di comprendere l'inglese molto più di quanto un pubblico americano sia in grado di comprendere l'italiano. Insomma, i tempi sono cambiati rispetto agli anni Cinquanta, e anche i missionari dovrebbero farsene una ragione. Musicalmente parlando, gli One Voice hanno il limite di esibirsi su basi registrate, una situazione non particolarmente gradevole, e che comunque nell'occasione non stona con lo spettacolo. Sul programma proposto, più di qualcuno tra il pubblico ha fatto un'osservazione interessante. Erano tutti brani di evangelizzazione, alternati (come è giusto) a messaggi e testimonianze che danno agli spettatori uno spunto per non lasciar correre senza riflessioni i concetti offerti nei pezzi. Però forse il repertorio sarebbe stato da adattare alla situazione. «Se qualcuno tra di voi non ha ancora fatto un'esperienza di fede diretta e personale…» ha esordito a un certo punto uno dei cantanti in mezzo a spettatori cui, per partecipare al campo stesso, era richiesto come condizione base di essere credenti. Insomma, una situazione un po' stereotipata, che ha avuto i suoi momenti di punta nell'esibizione liricheggiante di un giovanotto americano, che si è cimentato con perizia in un'aria dall'Elisir d'amore di Donizetti e, a grande richiesta del pubblico femminile (affascinato però - temiamo - più dal suo sembiante da divo di Beautiful che da una vera passione per la lirica) in ben due bis. Mah.
Paolo Jugovac
Per altre notizie in merito al Campo sulla musica 2002: - Presentazione - ll programma - Resoconto dal campo - Concerto dei Livingospel, 27/7 (biografia) - Concerto dei Gospel Sound, 28/7 (biografia) - Concerto degli One Voice, 29/7 - Concerto di Albino Montisci, 30/7 (biografia) - Serata talenti, 31/7 - Concerto di Ralph Van Manen, 1/8 - Concerto dei Continental Singers, 2/8 (biografia)
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